domenica 21 giugno 2009

Maestro Jeffrey C. Yuen


Il Maestro Jeffrey Yuen è nato in Cina e vive a New York.
E' monaco taoista e si è dedicato sin dall'infanzia alle arti della guarigione taoista e della Medicina Cinese, seguendo gli insegnamenti del maestro e monaco taoistaYu Wen, vissuto fino all'eta' di 108 anni, che lo ha desegnato come suo erede spirituale e continuatore.

Appartiene alla 88° generazione di Yu Ching Huang Lao Pai ( Scuola della Pura Giada, Setta dell'Imperatore Giallo Lao Tse) e della 26° generazione di Chuan Chen Lung Men Pai ( Scuola della Completa Realtà, Setta della porta del Drago)

Il Maestro Yuen insegna e divulga la medicina cinese taoista in tutti i suoi campi d' applicazione, Agopuntura, Tuina, Qi Gong, Fitoterapia, Oli essenzali, Dietetica, Meditazione seguendo il metodo di insegnamento del suo ordine monastico, che impone una trasmissione esclusivamente orale di un enorme bagaglio di conoscienza accumulate nel corso di decine di generazioni.

I suoi insegnamenti, dunque, non sono reperibili in alcun libro di testo o trattato poichè il Maestro ritiene che la parola scritta fissa dei conceti e dei paradigmi su aspetti che devono, invece, secondo gli insegnamenti del Tao, rimanere mutabili.

Il Maestro Jeffrey Yuen tiene le proprie lezioni presso l'Associazione AMSA di Roma.

La nostra scuola partecipa da sempre annualmente alle lezioni teorico pratiche del M°Yuen.

mercoledì 10 giugno 2009

Medical anthropologist introduces wheelchair Tai Ji in China





Tai Ji or Tai Chi, one of China’s traditional healing arts, has spread worldwide since its beautiful, focused movements were first practiced hundreds of years ago. Now a trained medical anthropologist at UTC is bringing a modified form of Tai Ji to people with physical disabilities and those who have to rely on a wheelchair either temporarily or permanently.By focusing on improving both their mental and physical conditions, Dr. Zibin Guo, UC Foundation Professor and head of the UTC Department of Sociology, Anthropology and Geography, may be taking this new innovation all the way to the 2008 Paralympic Games in Beijing.



The Paralympic Games, for people with physical disabilities, follow the Olympic games as the second largest sporting event in the world. The first Paralympic Games were held in Rome, Italy, in 1960 with 400 athletes from 23 countries. Originally only wheelchair athletes were invited to compete. Since that time, the Paralympic Games have grown dramatically.
In 2005, Guo proposed the promotion of wheelchair Tai Ji during the 2008 Beijing Paralympics. Guo’s proposal was very well received by the China Federation for People with Disabilities and Beijing 2008 Paralympics Committee. The two groups agreed Guo’s proposal provided a potentially effective way of promoting good health for people with physical disabilities.



“In October 2006, the two organizations invited me to Beijing to conduct a wheelchair Tai Ji workshop for some three dozen Tai Ji instructors and professionals from all over China who work in the organizations providing services for people with disabilities,” Guo said.
Guo’s workshop in 2006 was the first of its kind in China. In the spring of 2007, China Federation for People with Disabilities issued a policy statement to promote wheelchair Tai Ji in all provincial organizations responsible for providing services for people with disabilities.



“In the summer of 2007, organized by China Federation for People with Disabilities and Beijing 2008 Paralympics Committee, and funded by China Olympics Committee, eighty individuals with physical disabilities from all China were invited to Beijing to perform the wheelchair Tai Ji at the 2007 Beijing Olympics Cultural Festival,” Guo said. “As a founder of this program, I was also invited to Beijing and was put in charge of working with these eighty individuals in preparation for the demonstration.”



The Paralympic Games include six major classifications of athletes, including amputee athletes, persons with visual impairments, physical disabilities, cerebral palsy, spinal cord injuries, and Les Autres - athletes with a physical disability not included in the categories mentioned, for instance, those with Muscular Dystrophy. The number of athletes participating in Summer Paralympic Games has increased from 400 athletes from 23 countries in Rome in 1960 to 3806 athletes from 136 countries in Athens in 2004.



The Olympic Games and the Paralympic Games have always been held in the same year. Since the Seoul 1988 Paralympic Games, they have also taken place at the same venues. On June 19, 2001, an agreement was signed between the International Olympic Committee and International Paralympic Committee to ensure the host city for the Olympic Games is also obliged to host the Paralympics. Beijing is the host city for 2008 Olympic Games from August 8-24 and the city will also host the Paralympics from September 6-17.



“Not only has the wheelchair Tai Ji program been promoted nationwide in China, the Beijing 2008 Olympic Committee and the Paralympics Committee are also considering to include a wheelchair Tai Ji demonstration by some 500 people who are with disabilities in the opening ceremony of 2008 Paralympic Games,” Guo said. “I proposed that such an event would provide a powerful inspiration for people with disabilities from all over the world.”

Taijiquan & Parkinson.


Il Taijiquan giova alla salute anche quando le condizioni fisiche non sono più ottimali, come nel caso, per esempio, della pratica in tarda età.Non solo. Un recente studio dimostra, inoltre, che il Taijiquan può essere d'aiuto anche nel caso in cui sia presente una patologia grave come il parkinson.


Alcuni ricercatori dell'Università di Washington (Stati Uniti) hanno, infatti, condotto uno studio su 33 pazienti parkinsoniani. Alcuni di questi sono stati sottoposti ad un programma di terapia fisica basato sul Taijiquan (20 sessioni di 1 ora ciascuna da completare nell'arco di 10-13 settimane), altri a nessuna terapia fisica particolare. Dopo il completamento del programma di Taijiquan è stato rilevato che il gruppo allenato presentava miglioramenti per quanto riguarda l'equilibrio, i punteggi UPDRS e la capacità di alzarsi e riferiva un maggior senso di benessere, mentre il gruppo non allenato non ha presentato variazioni.

Te verde e Parkinson


I polifenoli contenuti nel tè verde hanno un effetto neuroprotettivo in un modello animale di parkinsonismo.Gli effetti benefici del tè verde sulla salute sono stati ampiamente pubblicizzati sulla stampa laica, ma pochi sono i dati oggettive presenti nella letteratura scientifica.In questo studio, i polifenoli contenuti nelle foglioline del tè verde sono stati testati in un modello sperimentale di parkinsonismo unilaterale ottenuto mediante 6-idrossidopamina.


Questa sostanza neurotossica induce, fra l'altro, aumento dei radicali liberi, dei livelli di ossido nitrico, della perossidazione lipidica e della 3-nitrotirosina legata alle proteine, eventi questi che esprimono una sofferenza dei tessuti cerebrali e, in particolare, delle cellule che producono dopamina.I polifenoli del tè verde prevenivano questi fenomeni in misura dose-dipendente.


Questi dati in vivo si aggiungono a risultati ottenuti in vitro sulla capacità dei polifenoli di inibire la formazione di ossido nitrico e di radicali liberi dell'ossigeno reponsabili della morte delle cellule dopaminergiche.


Tratto da parkinson.it il sito italiano sulla malattia di Parkinson.

Guo Lin Qigong "La camminata della salute"




La camminata Qi Gong è stata fondata da una donna cinese di nome Guo Lin (1906-1984). Nel 1949 le è stato diagnosticato un cancro uterino e aveva bisogno di un intervento chirurgico per rimuoverlo.Nel 1960 ha avuto una recrudescenza e gli avevano trovato un tumore alla vescica. Un'altra operazione è stata fatta per rimuovere la parte malata dalla vescica. Anche in questo caso le hanno dato solo 6 mesi di vita. Non disposta a rinunciare a vivere, lotta, praticando il Qi Gong che suo nonno gli aveva insegnato da bambina.
Ha studiato e praticato, ma non si sentono molto i risultati. A iniziato la ricerca di antichi scritti e ha sviluppato la propria pratica quotidiana: due ore tutti i giorni e in sei mesi ha avuto il cancro sconfitto. Dalla sua esperienza ha creduto che questo Qi Gong potesse aiutare gli altri ad avere più successo nella loro lotta contro la malattia. Quindi, nel 1970 ha iniziato a dare lezioni di questa nuova tecnica, una combinazione tra camminata e meditazione Qi Gong.
Nel 1977 aveva raggiunto tali enormi risultati che ha pubblicamente annunciato che il Qi Gong può guarire il cancro, e quindi la sua classe è cresciuta a 300-400 studenti al giorno. Ha lavorato con i suoi assistenti fino alla sua morte nel 1984, viaggiando in tutta la Cina, su richiesta di altri, ad insegnare il Qi Gong. Ha lasciato una meravigliosa eredità di speranza e di incoraggiamento per tutti coloro che soffrono di malattie pericolose per la vita.

Secondo la medicina tradizionale cinese, quando Qi (energia vitale) e Xue (sangue) fluiscono liberamente, il corpo mantiene l'equilibrio di yin e yang e la malattia scompare. Con la pratica Qi Gong, il Qi e la circolazione del sangue migliorano, l'equilibrio di yin e yang e viene ripristinato e i meridiani sono aperti consentendo il libero flusso.

Praticare Qi Gong ha anche risultati positivi per regolare la respirazione, ed aumentare l’ossigeno nel corpo. Un' insufficiente approvvigionamento di ossigeno può aumentare la crescita del cancro.Quando il corpo è ricco di ossigeno, le cellule tumorali muoiono. La pratica del Qi Gong, è quella di aumentare il contenuto di ossigeno nel corpo.

Un altro fattore importante è la stabilità delle emozioni.Ottenere uno stato di meditazione, per distaccarsi da pensieri deprimenti o preoccupazioni.

Attraverso il rilassamento del corpo ritorna ad una situazione più normale. Una sensazione di felicità e di fiducia aiuta a mantenere uno spirito combattivo. Questo sentimento di fiducia è realizzato anche attraverso pratiche di gruppo. Si diventa più impegnati nella lotta e la loro volontà è rafforzata. Quando uno o più del gruppo ha buoni risultati, poi gli altri saranno incoraggiati e mantenere una visione positiva, che aiuti nel processo di guarigione.

I suddetti punti sono una possibile spiegazione di come “ camminare Qi Gong “ incoraggia il recupero dal cancro e delle malattie croniche. Nessuno deve essere passivo e solo nella sua lotta contro le forme gravi di malattia. Ora c’è la possibilità di assumere un ruolo attivo per raggiungere la guarigione. I membri del Club di ripristino dal cancro in Cina si incontrano per la pratica quotidiana. Si tratta di sperare in risultati che sono possibili.

Ricordiamo che la Scuola Ishin Tao Xuepai ha partecipato ai corsi di “ Camminate Qi Gong “ meglio conosciute come “ Shi – Shi – Hu “ a Kunming sotto la guida di insegnanti i quali hanno vissuto direttamente l’esperienza del tumore e che tramite il Guo Lin Qi Gong hanno superato la malattia.


E la Cina sconfessa il fengshui


Il Lo P'an è una forma di bussola utilizzata dagli architetti che seguono la disciplina del fengshui
Abolito il corso inaugurato a Wuhan: «Porta discredito all'ateneo». Era il primo dopo la rivoluzione
Al suo posto lezioni di «cultura americana»। In 25 mila protestano su Internet
PECHINO - Alla fine, il professor Ma Wei qualche domanda se la deve pur essere fatta. Sarà stato l'orientamento sbagliato dell'aula, magari. O un errore nella scelta del sito dell'università. Se il suo corso di fengshui, l'antica arte geomantica cinese, è finito com'è finito ci sarà stato un dettaglio fuori posto. Di sicuro c'è che il suo corso originario è stato abolito. Motivazione: il fengshui è superstizione e non può essere insegnato, figuriamoci in un ateneo la cui denominazione è Università di Scienza e Tecnologia. Però Ma Wei è tenace ed è tornato a insegnare. Invece del fengshui, «cultura americana».
Contrappasso perfetto. Eppure tutto era cominciato sotto gli auspici migliori. Il trentaquattrenne Ma Wei, laurea in ingegneria civile, nel 2007 aveva proposto al consiglio accademico di Wuhan (Cina centrale) di tenere un corso sulla scienza millenaria di scegliere la posizione di costruzioni, cimiteri, città, e di disporre le parti in un edificio armonizzandosi con i fattori naturali.

Gli era stato detto di sì e nel primo semestre dell'anno scorso l'università di Wuhan, sede Centro-Sud, fu la prima nella storia della Repubblica Popolare a inaugurare un vero e proprio corso sul fengshui (anche se, a dire il vero, alcune lezioni erano state organizzate nel 2005 in Jiangsu). Un fatto non scontato. L'antica geomanzia, letteralmente «vento e acqua », è apertamente seguita a Hong Kong, a Taiwan, ovunque ci siano cinesi che mettono mano a un progetto, ed esperti della materia possono emettere esose parcelle per il loro contributo.
Non nella Cina fondata da Mao Zedong. Dove il fengshui è stato a lungo scoraggiato come oscurantista e superstizioso: solo con l'avvio delle riforme ha ripreso a essere praticato, ma spesso - ancora - con prudente discrezione. Due anni fa, per dire, un'organizzazione di Shanghai era stata costretta a rimandare la richiesta di fare del fengshui un «intangibile patrimonio culturale della città»: non era il caso... Il 2008 del professor Ma è stato un successone. Un'ottantina di studenti di architettura durante il primo semestre, altri 130 nel secondo: «D'altra parte - spiegava lo scorso ottobre - quelli nati dopo il 1980 non sanno nulla di cultura tradizionale e il fengshui merita di essere insegnato in modo scientifico».

Il seguito entusiastico ha imbarazzato le autorità accademiche e il resto l'ha fatto l'attenzione mediatica. I dubbi hanno cominciato a rincorrersi, «lo status del fengshui resta incerto, si colloca fra scienza e superstizione», ammoniva dall'Accademia di scienze sociali dell'Hubei tale Feng Guilin. L'università s'è messa a indagare. E nell'incertezza lo stesso professor Ma ha provato a cambiare il titolo, girando intorno al fengshui senza citarlo. Niente da fare: respinto. Ecco allora la decisione di passare, per il 2009, alla «cultura americana», anche se - riporta il Changjiang Daily - Ma Wei promette di includere elementi di cultura tradizionale.
Quando la notizia ha cominciato a circolare sui media cinesi, s'è destata l'armata del web, compattamente o quasi schierata con Ma e il suo corso di fengshui. Ieri a mezzanotte, sul battutissimo portale Sina.com in 25 mila e passa avevano espresso il loro parere sulla vicenda, e l'83,9% era per il mantenimento del corso sulla geomanzia tradizionale. Quanto a Ma, se ne sarà fatta una ragione. Si vede che anche per trattare con i consigli accademici occorre una specie di fengshui, ma chissà chi lo insegna.

18 marzo 2009 Dal nostro corrispondente Marco Del Corona "Corriere ella Sera"

lunedì 8 giugno 2009

" TAI CHI " di Mario Granatiero

Se la mia anima ha una danza

e disegna nell'aria

passi

gesti

intese

con la silenziosa leggerezza delle foglie

che planano dagli alberi d'autunno,

con le misurate distanze

di equilibri perfetti

attinti da mani

e gambe

ed occhi ammaliati

dalla preghiera che vedono,

io

sto disegnando

il mio TAI CHI,

il mio fiore

che fa frusciare i suoi petali nell'aria

e poi ne fa coriandoli

e poi di nuovo corolla

all'infinito,

per tutte le volte

che io lo vorrò.


Che il tè verde fosse un toccasana, un elisir di lunga vita, gli Orientali lo dicevano da secoli. Poi la ricerca medica occidentale ha iniziato a studiarlo, facendo le stupefacenti scoperte di cui si parla nell’articolo: è anticolesterolo, antinfarto, antitumore…e molte altre cose ancora!


Il tè nasce dalle foglie della Camellia sinensis ; quando sentiamo parlare di tè Jasmin, di Ceylon, Darjeeling, non dobbiamo pensare che si tratti di piante diverse : cambia solo il luogo di produzione e l’aromatizzazione. Nemmeno tè verde e tè nero vengono da piante diverse.
Quello che beviamo normalmente in Occidente è il tè nero: le foglie, dopo essere state raccolte, sono scaldate all’aria per un giorno, arrotolate e fatte fermentare in luoghi umidi (un processo che fa perdere gran parte dei principi attivi della pianta).


Se invece le stesse foglie, appena raccolte, vengono “lavate” a vapore e subito seccate per impedirne la fermentazione, si ottiene il tè verde. Grazie a questa lavorazione al loro interno rimangono maggiori quantità di catechine ed altri polifenoli (I componenti più attivi e salutari) e si perde un po’ di teina (o caffeina). Il tè verde, insomma, è un concentrato di sostanze preziose, nonostante il sapore un po’ differente da quello “classico” non lo renda apprezzato come il tè nero.


Per mantenerne inalterati I principi attivi, pero', bisogna saperlo preparare correttamente: metterne un paio di grammi sul fondo della tazza, e riempirla con una parte di acqua fredda ed una di acqua calda. L’acqua bollente, infatti, deteriora le foglie di tè verde. Dopo averlo lasciato in infusione per due-quattro minuti, filtrarlo, aggiungere eventualmente limone e zucchero, ma ricordarsi di non aggiungere latte, perchè proprio la caseina del latte rischia di neutralizzare I polifenoli, le componenti più benefiche del tè verde.


In Giappone il tè (rigorosamente verde: quello nero, considerato di bassa qualità, è di solito riservato agli occidentali) è la bevanda nazionale. E in questo paese c’è una situazione che ha stupito I ricercatori di tutto il mondo, un “paradosso nipponico”: perchè I giapponesi, tra I più forti fumatori al mondo, si ammalano meno che altrove di tumore al polmone? Perchè bevono tè verde. Cosi' l’interesse degli oncologi per questa antica bevanda, è cresciuto a dismisura.


Certo, non bisogna lasciarsi trascinare dall’entusiasmo. Quante volte si è sentito parlare di sostanze anticancro che dopo pochi mesi erano già finite nel dimenticatoio? Ma per il tè verde non dovrebbe essere cosi'. I primi studi importanti risalgono a più di dieci anni fa. E ormai sono decine le ricerche pubblicate su riviste a prova di dubbio: da Jama, il Journal of American Medical Association, a Lancet, dal British Medical Journal al Japan Journal of Clinical Oncology.

Ricerche che hanno dimostrato come in molti casi le sostanze contenute nel tè verde rallentano o bloccano la trasformazione delle cellule sane in tumori, la loro cresciota e diffusione, e lo sviluppo dei vasi sanguigni che nutrono la massa tumorale. Il merito è soprattutto dell’Egcg (il nome per esteso è epigallocatechina-3-gallato), un polifenolo presente nel tè verde (25%) molto più che in quello nero (che ne ha solo il 4%).


Quali tumori previene? Praticamente tutti: mammella, polmoni, esofago. Contrasta anche il melanoma e un tumore maschile come quello alla prostata.
E il cuore? Il tè verde tratta bene anche il nostro muscolo più importante. Contiene numerosi flavonoidi, sostanze antiossidanti che ci proteggono dall’infarto. Non solo. Il colesterolo e I trigliceridi presenti nel sangue, che quando sono in eccesso si depositano sulle pareti delle arterie e aprono la strada ai disturbi cardiocircolatori, nei forti bevitori di tè non sono un problema. In generale, con due tazze al giorno si riduce il rischio di aterosclerosi del 50%.


Gli antiossidanti presenti nel tè verde (I flavonoidi di cui abbiamo appena parlato e soprattutto le catechine) combattono anche I radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento dell’organismo e della pelle in particolare. Ma il bello è che sono molto più attivi degli antiossidanti contenuti in qualsiasi altro alimento: secondo ricerche compiute da alcune università americane, le catechine del tè verde hanno un’efficacia 20 volte superiore a quella della vitamina E e sono addirittura 100 volte più attive della vitaminaC.


Ma non basta. Il tè verde ha la capacità di migliorare la flora batterica intestinale; infine dà una mano a dimagrire, perchè aumenta la velocità con cui l’organismo brucia I suoi grassi. L’ università di Ginevra ha scoperto che I suoi estratti fanno salire in maniera significativa (4%) il consumo giornaliero di calorie. Questo effetto non dipende solo, come si potrebbe pensare, dalla teina o caffeina contenuta nel tè ( che pure viene inserita in molti farmaci dimagranti proprio perchè accelera il metabolismo), ma è dato ancora una volta dalle preziose catechine, che aumentano la termogenesi: il nostro corpo produce più calore e, percio', brucia più grassi. Senza provocare alcun effetto negativo a carico del cuore e del sistema nervoso.

MARIO GRANATIERO "Amico e Compagno di viaggio

L'AMORE A MODO MIO
di Mario Granatiero (Lìbrati Editrice)
Sabato 30 Maggio 2009 ore 18:00 - Libreria Rinascita

Sebbene talvolta si senta crocifisso all’albero di se stesso, Mario Granatiero non trasmette al cuore stasi, ma movimento. E il lettore può mettersi egli stesso in cammino con Mario condividendo la sensazione piacevole di chi vagabonda tra i vicoli che restituiscono l’eco dei passi, o può librarsi sulle sue ali di “vecchio gabbiano/incrostate/di nuvole e turchese”; può camminare lungo la battigia con passo lento, in cerca del mare per compagnia, ascoltarne la voce antica e contemplarlo, in un atto di devozione.
MARIO GRANATIERO ha pubblicato con Lìbrati oltre alla presente raccolta di versi anche “Il mare e altri racconti”, “Ogni uomo è un arcipelago” e “Stella Lia”.

Presenta: Adriana Paoletti
Voce recitante: Piergiorgio Cinì
Musiche originali dal vivo: Gionni di Clemente
Sarà presente l'autore

domenica 7 giugno 2009

DIARIO DI VIAGGIO "DALI /CINA"

Dali giace lungo il versante occidentale del lago Erhai ai piedi della catena montuosa CangShang. La parte più moderna della città, Xiaguan, dista circa venti minuti dal vecchio centro cittadino. La parte più antica della città, in realtà è stata quasi completamente ricostruita. Soprattutto le mura che circondano il nucleo originario sono state recentemente restaurate.

Dali è una delle mete di pellegrinaggio turistico più gettonate, ma basterà affittare una bicicletta ed inerpicarsi per i sentieri che si snodano lungo i morbidi declivi delle colline vicine o ad addentrarsi lungo le campagne circostanti fino a raggiungere le sponde del lago Erhai, per ritrovare un'atmosfera incantata. Sebbene la città non si possa definire grande, rimane una località multietnica, dove le minoranze Hui e Bai, i cinesi Han e anche una piccola comunità di stranieri occidentali convivono senza problemi. Anticamente era la capitale dell'impero musulmano Nanzhao che costituì per l'allora impero Tang un duro nemico da abbattere.

I Nanzhao caddero nel decimo secolo e furono rimpiazzati dal regno di Dali che cadde a metà del tredicesimo secolo sotto la pressione mongola e venne integrata come parte dell'impero con il nome di Yunnan. Anche in tempi recenti la comunità musulmana si sollevò contro l'influenza di Pechino. Nel 1855 a causa delle elevate tasse terriere e alcune dispute fra i cinesi Han e i musulmani riguardo le locali minieri d'oro e argento portarono i Hui a ribellarsi, ma la rivolta fu soffocata nel sangue dopo una ventina d'anni e Du Wen Xiu, il leader musulmano, fu catturato e ucciso.Un paio di chilometri a sud ovest della cittadina sorgono le Tre Pagode le più antiche della Cina meridionale.

La più alta delle tre, la Pagoda Qianxun, raggiunge i settanta metri d'altezza. E' affiancata da altre due pagode alte circa 42 metri e dal tempio Chongsheng costruito secondo la più tipica architettura locale.Ma lo spettacolo più emozionante che la contea riserba è senza dubbio la fertile striscia di terra che si allunga tra le montagne Cangshang e il lago Erhai.

QI GONG


Con il termine Qi Gong, vengono oggi definite numerose tecniche che implicano il giusto equilibrio tra movimento e respiro.

Queste tecniche chiamate anche ginnastiche mediche, venivano definite dagli antichi taoisti pratiche di lunga vita, perché il loro scopo era quello di riequilibrare il soffio vitale, il QI.
Il QI è un’ energia che attraverso dei canali energetici detti meridiani nutre il nostro corpo,da questo la traduzione del termine Qi Gong con lavoro dell’energia.

Il nostro corpo può essere paragonato ad una nazione ed i meridiani a strade che hanno il compito di mettere in comunicazione ogni parte di esso. La finalità di queste tecniche è quella di tenere sempre sgombre queste strade eliminando le stasi ed assicurarsi che il passaggio sia sempre costante.

Come più volte ripetuto gli antichi maestri taoisti spiegavano a connessione che c’è tra mente e corpo, due entità Yin-Yang chiuse nella stessa forma Xing.
Oggi questa teoria viene confermata da una nuova disciplina scientifica chiamata PNEI (Psico neuro endocrino immunologia) che afferma come siano possibili le connessioni fisiche, materiali, che collegano mente corpo, approfondendo sempre più i processi mediante i quali la psiche, con il suo corredo di pensieri,sentimenti ed emozioni agisce sull’ organismo.

TAIJIQUAN


Il Taijiquan antica arte marziale cinese, nel corso degli anni è diventata una delle discipline per l’equilibrio psico fisico più diffuse al mondo.
Riconoscibile per i suoi movimenti lenti ed eleganti è praticato all’alba in tutti i parchi dell’oriente specialmenteda persone anziane.


Questa immagine ha dato a noi occidentalil lo spunto di inserire questa tecnica in un tipo di ginnastica dolce adatta ad un pubblico di età avanzata con difficoltà motorie, ma è anche vero che un buon insegnante deve saper valutare singolarmente ogni suo allievo per le diverse esigenze motorie.

Come abbiamo già detto nella pagina QI GONG esiste una forte connessione tra mente/corpo, perciò possiamo affermare che alcune difficoltà motorie siano riconducibili ad una problematica psichica.
Quindi la mente agisce sulla nostra struttura corporea e di conseguenza il nostro corpo attraverso il movimento(in questo caso il Taijiquan) può agire sulla mente.
In definitiva NOI SIAMO CIO’ CHE PENSIAMO.